La Nostra storia...

 .... ebbe inizio nel maggio 2007 quando, un giorno, andammo a fare una passeggiata dentro il bosco, denominato “Bosco di Baffo”. Possediamo una porzione di questo bosco in cui vi dimorano maggiormente piante di Rovere (Quercia).
Nel bosco le piante infestanti erano talmente numerose e cresciute, insieme a rovi e spini, che ci impedirono il libero passaggio.
      Quel giorno, mentre per camminare ci facevamo strada fra gli arbusti che ci impedivano di avanzare,  il mio pensiero tornò indietro fino alla mia infanzia, fino a quando la mia nonna mi portava lì, in quei posti, a cercar funghi  e a quando, durante le vacanze estive, io ed altri amici, andavamo in quel luogo a giocare.
      Ricordavo e raccontavo alle mie bambine:
      - che ogni varietà di fungo aveva  un posto dove preferiva crescere,
      - che percorrevo velocemente dei  sentieri per raggiungere quei posti col timore che qualcuno fosse passato prima di me a raccoglierli,
      - ogni punto in cui mi nascondevo quando giocavo con i miei amici, etc.,etc. .
      Insomma fui colto da una improvvisa nostalgia e soprattutto mi resi conto di quanto, rispetto ad allora, mi fossi “denaturalizzato”.  Si!!, allora, soprattutto insieme alla mia nonna, vivevo molto a contatto con la natura. Ricordo che la aiutavo anche a svolgere i piccoli lavori nei campi. Per farla breve nella mia mente si accese un desiderio fisso: quello di far tornare il bosco (almeno l’appezzamento di nostra proprietà) com’era allora, quando ero piccolo, e potervi tornare magari insieme ad altri a camminarvi liberamente.
     Quindi iniziammo, di gran lena, a ripulire il bosco dalle piante infestanti.
     Mentre eseguivo questo lavoro, ho pian piano ricominciato a riascoltare quei rumori cui oggi non si dà più importanza: il rumore delle foglie calpestate, dei rami secchi che si rompono, del picchio che batte sui tronchi, del verso degli uccelli, del vento fra le foglie, dello sbattere delle ali di uccelli che riprendono il volo, etc.etc.
      Non appena avevo mezza giornata di tempo libero, andavo al bosco a continuare il lavoro di pulizia, e ogni giorno lo vedevo sempre più bello.
      A Novembre 2007, durante il lavoro di pulizia del bosco, uno spino mi punse  la rotula del ginocchio …… tre giorni di dolore atroce.
      Il primo Gennaio 2008 rischiai veramente ……: presi una frustata da un ramo  di biancospino all’occhio destro. Fortunatamente nulla di grave.
      Allora, vista la fatica che era occorsa, iniziammo a chiederci: come faremo a tenere questo bosco sempre così ben pulito? Pensa e ripensa arrivammo alla conclusione che, forse, tenervi dentro un animale poteva essere una probabile soluzione. Ma! Quale animale? Occorreva un animale rustico, frugale, che riuscisse a nutrirsi anche di una dieta povera e, magari, anche di rovi e spini.      
      Nel fare le mie ricerche provai ad utilizzare la "rete". Alla fine approdai, non ricordo seguendo quale strada, a una possibile soluzione: l’animale che faceva per il nostro caso poteva essere, l’ASINO!



      Continuando le nostre ricerche sulla rete a proposito dell’argomento “Asino” scoprimmo che intorno a questo animale c’era, e c’è tuttora, tutto uno strano, e a nostro giudizio giustificato, movimento. Forse anche perché in via di estinzione questo animale è oggetto di particolari attenzioni e studi. Alla fine approdai in un sito in cui l’Asino è particolarmente rivalutato per le sue grandi potenzialità e adattabilità a essere utilizzato come animale da pet-terapy.
      


Nel mese di Luglio 2008, non saprei spiegarvi nemmeno il perchè, mi ritrovo  a frequentare un corso di “Attività di mediazione con l’asino”.
  
... da allora non facevo altro che informarmi sempre più su quest’animale e creavo sempre occasioni per incontrarlo nuovamente. L’Asino è al fianco dell’uomo da oltre quattromila anni ed è stato “abbandonato” da quando l’avvento delle macchine l’ha sostituito nei lavori soprattutto agricoli. Possiamo dire che, se non la generazione dei nostri genitori, sicuramente quella precedente alla loro ha vissuto in compagnia dell'Asino. Insomma dopo il cane, l’asino è sicuramente uno dei primi animali domesticati dall’uomo: È come se fosse parte integrante del nostro DNA.  Ecco il perché ogni qual volta s’incontra l'Asino, sembra di conoscerlo da tanto tempo come se fossimo sempre vissuti al suo fianco. Tant’è che non mi bastava più incontrarlo saltuariamente ma ho iniziato a pensare di volerne allevare qualcuno.
      Prima di prenderli era necessario fare loro un recinto, un ricovero, .... insomma tutto il necessario per accoglierli...nel frattempo iniziammo a pensare di avviare una fattoria dove fossero presenti non solo asini ma anche altri animali della fattoria, appunto.....
      ………. Da un semplice steccato per gli asini iniziammo a progettare tante altre cose……….
   



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