Progetto "Fruttantica"


Aderendo al progetto "Fruttantica promosso dal Gran Sasso Laga Park abbiamo impiantato oltre 40 fruttiferi.
L'area del Parco Nazionale presenta un non trascurabile patrimonio genetico frutticolo, perché è caratterizzato da un territorio in gran parte montano e con un'agricoltura storicamente importante, fortemente frazionata ma con una significativa presenza umana limitata in territori marginali.
In questo contesto, la tradizione e la cultura popolare locale si sono consolidate ed hanno consentito, tra le altre cose, il preservarsi di diverse tipologie di coltivazione.
Nell'ambito dell'iniziativa Cerere, sono state assunte informazioni ed è stato in parte acquisito materiale vegetale di interesse relativamente ai fruttiferi presenti nell'area aquilana del Parco Nazionale. E' stato così possibile 
 avviare la realizzazione di due campi catalogo sia a Barisciano (Parco Nazionale) che a Corfinio (ARSSA) in cui sono state collezionate le prime varietà autoctone di fruttiferi rinvenute. Questo materiale ha rappresentato una buona base di partenza per estendere ed approfondire l'indagine su tutto il territorio protetto, alla riscoperta degli ultimi esemplari di fruttiferi, risparmiati dall'incuria dell'uomo o dall'inclemenza della natura.
Il recupero di questi fruttiferi, definiti minori perché dimenticati, noti anche come antichi od autoctoni, è sentito in maniera profonda dagli operatori del Parco non solo per le motivazioni sin qui espresse ma anche perché legato al fascino intrinseco degli alberi, ai ricordi di infanzia ed ai sapori mai dimenticati e non più ritrovati.

Il progetto Fruttantica si propone quindi di recuperare e rilanciare per finalità produttive ma anche didattiche ed educative, le antiche varietà di piante da frutto, un tempo coltivate ed oggi tendenzialmente abbandonate.
Per antiche varietà si intendono infatti quelle varietà selezionate nei secoli dagli agricoltori delle zone collinari e montane, che erano un tempo coltivate vicino ad ogni podere proprio per le loro caratteristiche di adattabilità al clima ed al territorio, frugalità e rusticità, peculiarità di produrre frutti lungo una stagione prolungata e soprattutto conservabili per lunghi periodi.
Il progetto scaturisce dalla lettura del territorio che ha messo in luce, anche attraverso testimonianze storiche, la straordinaria ricchezza di varietà locali di piante erbacee e di alberi da frutto diffuse un po' ovunque. 

Tra queste alcune particolarmente ricercate come la mela rosa, la mela S. Giovanni, la mela gelata, la mela Limoncella, la pera settembrina, la pera spadone e la pera Spina.
Con questo progetto si propone inoltre di sensibilizzare l'opinione pubblica locale ed il consumatore riguardo alla conservazione delle tradizioni sulla coltivazione di piante da frutto, come pure di valutare le condizioni opportune per il recupero produttivo di alcune delle vecchie varietà da frutta da immettere nuovamente su un mercato di nicchia o locale.

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